venerdì 12 gennaio 2018

Sintesi sull'approfondimento del Pianeta Artificiale


Il percorso seguito finora ci ha permesso di analizzare il pianeta artificiale come concetto fantascientifico, applicato in molti ambiti, sotto diversi aspetti e forme.

Iniziando dalla riflessione sull'idea di un pianeta artificiale che, come tutto ciò che riguarda l'ambito aerospaziale, affascina e spaventa allo stesso tempo. Questo perché è considerato come simbolo di tecnologie innovative e futuristiche a cui l'uomo aspira ma che ancora non ne ha accesso. Ad esempio l'utilizzo ottimale dell'energia derivante dal sole, anche se tutt'ora si è arrivati a un buon risultano, non è ancora un settore sufficientemente sviluppato per rendere energicamente indipendente un pianeta.

L'ambito energetico in una eventuale realizzazione avrebbe un ruolo chiave, anche se non è l'unico che verrebbe interessato, infatti ne seguono, in maniera diversa: tutta l'industria aerospaziale e tutti gli studi di ingegneria, tra cui le più importanti sarebbero quella dei materiali e meccatronica.

Riflettendo in maniera un po più approfondita sulla visione della fantascienza come utilizzo utopico di tecnologie e scienze lontane del presente, si può apprezzare il fatto che questa è proprio ciò che molti registi voglio fare intendere nei loro film. Il primo pensiero di un film fantascientifico viene rivolto a Star Wars che è un icona di tutto ciò che viene trattato nel blog, e proprio in questo caso infatti, il tema del pianeta artificiale è trattato come rappresentazione di un potere immenso di civiltà particolarmente evolute e dotate di tecnologia avanzatissima.

Tutto ciò è supportato altre che dal video anche da imponenti colonne sonore che accompagnano e e rafforzano la la superiorità che il regista vuole imprimere in quelle particolari scene.

Molti film sono preceduti o fungono da ispirazione per molti libri, fumetti o anche videogiochi che spesso seguono la stessa successione di eventi della storia cinematografica, o in alcuni casi apportano modifiche in base alle relative alle necessità.

I libri in questo ambito sono stati spesso utilizzati, insieme ad articoli o narrazioni, per descrivere una teoria di pianeta artificiale dello scrittore, che ne determina durante la lettura forma e funzioni, con tanto di dimensionamento, proporzionalità rispetto alla terra e popolazione.

Collegandoci a queste teorie è possibile trova approfondimenti legati ai materiali utilizzabili, ai rischi a cui si va incontro durante una possibile realizzazione e alle possibili funzioni di un pianeta realizzato dell'uomo.

In conclusione vi è una sezione del blog che è stata dedicata ad un approfondimento sul dove andrebbero a collocarsi queste possibili megastrutture, ovvero lo Spazio.

Su questo argomento sono presenti alcuni approfondimenti: il primo relativo alle dimensioni della Terra e delle Stelle note, per proporzionarli alle grandezze dei pianeti artificiali; in seguito e spiegato l'utilizzo dei simboli in alternativa del nome proprio delle stelle (come esempio sono riportati i simboli dei pianeti del sistemo solare); infine vi sono riportate le teorie dell'universo, riguardanti appunto la sua forma e il suo sviluppo, con annessi paradigmi noti.

Infine sono stati effettuati lavori linguistici del tipo: l'inserimento di una mappa concettuale e di un abbecedario, che aiutano ad aprire la mente trasversalmente sull'argomento; il tutto accompagnato da un breve glossario che traduce alcune parole chiave in tre diverse lingue.

mercoledì 3 gennaio 2018

Abbecedario

A come Aerospaziale
B come Banks
C come Cilindro di O'Neil
D come Dyson
E come Extraterrestre
F come Forza di gravità
G come Globus Cassus
H come Habitat
I come Industria
L come Lorence Van Cott Niven
M come Materiali
N come Navicella
O come Orbitale
P come Pianeta
Q come Quote
R come Raggio
S come Sfera di Dyson
T come Toro di Stanford
U come Utopia
V come Videogioco
Z come Zirconio

martedì 2 gennaio 2018

Teorici e inventori di pianeti artificiali



Iain Banks (Dunfermline, 16 febbraio 1954 – Kirkcaldy, 9 giugno 2013)


Considerato da molti critici e lettori l'autore più importante emerso negli anni ottanta nella fantascienza britannica, la sua creazione più famosa è l'universo futuro del ciclo della Cultura all'interno del quale sono ambientati molti dei suoi romanzi. Non che il primo a teorizzare l'Orbitale di Banks.


Laurence van Cott Niven (Los Angeles, 30 aprile 1938)


è un autore di fantascienza statunitense, conosciuto soprattutto per I burattinai (Ringworld, 1970), romanzo per cui ha ricevuto i premi Hugo, Nebula e Locus.
Niven è autore di numerosi racconti e romanzi di fantascienza a partire dal 1964 con la storia "The Coldest Place".
A lui si deve l'ideazione del Mondo Anello, come habitat artificiale.


Freeman John Dyson (Crowthorne, 15 dicembre 1923)


Nel 1993 è stato insignito del Premio Enrico Fermi dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti d'America.
Ed è anche stato il teorico della Sfera di Dyson.


Christian Waldvogel


Il Globus Cassus è un modello che è stato ideato dall'architetto e artista svizzero Christian Waldvogel, che l'ha presentato per la prima volta presso la Biennale di Venezia del 2004.


Dan alderson (1941-1989)

scienziato del Jet Propulsion Laboratory ed esponente di spicco del fandom della fantascienza, non che ideatore del Disco di Alderson.


NASA

Un Toro di Stanford è un progetto di habitat spaziale proposto nel 1975 da uno studio della NASA presso la Stanford University.


Gerard K. O'Neill

Inventore e teorico del Cilindro di O'Neill che è considerato più un habitat artificiale che un pianeta artificiale, proposto da Gerard K. O'Neill nel suo libro The High Frontier.

giovedì 28 dicembre 2017

Le teorie dell'universo


L'origine dell'universo più accreditata è la Teoria del Big Bang

Secondo il modello del Big Bang, l'Universo ebbe origine con un' "esplosione", che riempì tutto lo spazio, a partire da un punto materiale. Dopo questo momento ogni particella cominciò ad allontanarsi velocemente da ogni altra particella. Nei suoi primi attimi l'Universo si può considerare come un gas caldissimo di particelle elementari in rapida espansione.

Le forme e il comportamento dell'universo invece hanno fatto in modo di sviluppare più di una teoria. Nel XX secolo vennero formulati tre tipi di modello:

Quello dell'universo chiuso che si evolve verso un destino di collasso della materia che finirà con un gigantesco evento, il Big Crunch.
Quello stazionario che comporta un universo statico, che non cambia.
Quello aperto che prevede un universo che tende ad espandersi all'infinito.

Riporto qui una delle migliori riorganizzazioni per quanto riguarda le forme dell'universo.

E dopo queste teorizzazione si presentano i 5 paradigmi più quotati per quanto l'universo la sua forma e la sua evoluzione:
L’universo che rimbalza
Effetto tunnel
Inflazione caotica eterna
Universi-brana
Universo emergente

(dettagliatamente descritte in questo articolo: https://scienze.fanpage.it/oltre-il-big-bang-5-ipotesi-su-com-e-nato-l-universo/)

mercoledì 27 dicembre 2017

Approfondimento sullo spazio

Riporto un breve video che esplicita meglio le proporzioni dello spazio, tra pianeti e stelle di diversi sistemi:


Dopo esserci resi un'idea della relativa dimensione della terra nello spazio, possiamo intendere meglio anche le proporzioni e le grandezze descritte in un paio di post precedenti: 


venerdì 15 dicembre 2017

Le industrie del pianeta artificiale

Le industrie interessate al questo argomento sono molte, innanzi tutto la macro-industria da prendere in considerazione è:
A seguire ci sono molti studi ingegneristici per la progettazione, e di conseguenza verrebbero interessati i corrispondenti settori industriali:
  • ingegneria dei materiali (fornire materiali resistenti a diverse condizioni)
  • ingegneria edile (studi di sostenibilità del pianeta artificiale)
  • ingegneria elettrica (produzione di pannelli fotovoltaici, ...)
  • ingegneria meccatronica (supporto e orgnizzazione di tutti gli altri campi)
  • ingegneria aerospaziale (base dell'industria aerospaziale)